Via Panisperna (R. I – Monti) (da Largo Magnanapoli a via Urbana)
“Discordi sono i pareri degli antiquari sull'origine del nome della strada e della chiesa di S. Lorenzo "in pane e perna", o "pane perna", se provenga da una statua ritrovata in questo sito e dedicata al dio Pane.
Altri archeologi ne fanno derivare la etimologia da quel Petronio Perpenna Magno Quadriziano che qui aveva la sua abitazione e per il cui volere furono restaurate le terme di Costantino (443); sebbene possa anche credersi che la suddetta chiesa di S. Lorenzo venga detta in “pane perna” per la ragione che trovandosi nell'interno della medesima una iscrizione [1] della famiglia Perpenna si vuole che il sullodato Quadriziano la facesse edificare. Reputasi pure essere così chiamata una femmina, avente per nome Perna, la quale stando alla direzione di un forno ivi posto, chiamasse a sé la folla dei compratori, che decantavano la squisitezza del pane di Perna. (Altra presunta etimologia “palisternum”=banda di paletti di ferro).
Termineremo quest'articolo riportando la più recente opinione sulla origine del suddetto vocabolo: Dicesi adunque le citate due parole voltate dal latino in italiano significano il pane e prosciutto che a tempi andati soleva distribuirsi ai poveri dalle monache di S. Lorenzo [2] nel giorno della festa di detto Santo. In oggi però, abolito il citato costume, dispensano elle soltanto delle pagnottelle benedette. Tale opinione rendesi viemaggiormente consolidata se si rifletta ad altra storica coincidenza. Ci viene narrato essere qui stato una volta [3] un tempio dedicato a Giove Fagutale così detto dalla selva dei faggi ad esso consacrata. Il popolo aveva per costume sacrificare a questa divinità un porco, e quindi i commensali ne mangiavano gli avanzi unitamente a molto pane e prosciutto nel sontuoso banchetto col quale compievasi la festa”. (Rufini da Ficoroni, Panciroli, Venuti, Martinelli, Moroni).
La chiesa di San Lorenzo (abbazia privilegiata) fu una delle più antiche abbazie di Roma, e fu fabbricata sopra gli avanzi delle terme d'Olimpiade sul colle Viminale, nel luogo dove soffrì il martirio San Lorenzo. Non si conosce l'epoca della edificazione di questa chiesa, sappiamo soltanto, che Bonifacio VIII la riedificò. Leone X (Giovanni de´ Medici - 1513-1521) ne fece un titolo cardinalizio e il cardinale Guglielmo Sirleto (1565-1585), che ne era il titolare, la rinnovò, nel 1575. La chiesa è nominata, per la prima volta nell’VIII sec. con il titolo di "San Lorentii in Formoso", che fa riferimento a papa Formoso (891-896) che ne fu probabilmente il primo edificatore. Solo dal XIII sec. è chiamata "in Panisperna" Dopo l'importante trasformazione del cardinale Sirleto, le uniche tracce che restano dell'antico edificio sono alcuni elementi nell'atrio e la cappella inferiore, chiamata "cappella del forno" perché vi si mostra il luogo del martirio di San Lorenzo.
Presso S. Lorenzo in Panisperna fu scoperto nel secolo XVI un condotto di piombo che portava la scritta: "in lavacro Agrippinae". Si suppone trattarsi di una pubblica terma costruita sul Viminale dall'imperatrice Agrippina, o da altra matrona di tal nome, posta fra le chiese di San Lorenzo e di S. Vitale, dove, fino al secolo XVII, esistevano grandi rovine in opera reticolata (dette del palazzo di Decio – Imperatore Romano 249-251) con aule coperte da volte su almeno due piani.
Dirimpetto alla porta laterale di Sant'Agata de’ Goti; sulle rovine dell'antico monastero di Santa Veneranda e oratorio, sorge la chiesa di San Bernardino. Fu innalzata sugli avanzi di un'antica sala di pianta ellittica e consacrata nel 1625. Era prossima alla casa di Quirino Garzonio, nobile romano, che vi ospitò sant'Ignazio da Loyola (1491-1556) ed alcuni dei suoi primi compagni. Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini - 1592-1605) trasferì nel vicino convento le monache francescane che erano in Santa Eufemia. La legge del 1870 ne fece una scuola governativa.
Sulla via Panisperna, addossata alla parete esterna di S. Domenico e Sisto, l'edicola col timpano curvilineo è della prima metà del XVII secolo.
____________________
[1] ) “Perpennia.Helpidi.Coniugi.Optimae – Piissimae. Sex. Aemilius.Myrinus – Permissu. Athien – L.Clochias. P.".
[2] ) Nel convento vi si rifugiarono nel 1527 le suore di San Cosimato “a dui a dui in processione: una vecchia et una giovane che furono 35 corpi... con lì velli fino alla bocha che non vedevan lume a chaminare si per la paura e timore como pe li veli che li levavan in vista... et poi da San Cosimato a S. Lorenzo in Panisperna per via non incontrorno nessuno in nesciuno inimico; ma sane et salve arrivorno al suddetto San Lorenzo”.
[3] ) Era forse il “vicus Gallinae Albae” (Ad gallinas Albas). (fra l’Alta Semita e il vicus longus).
|